Oltre le Fiabe

«Crederci per volare oltre i limiti»


La leggenda della Luna Piena
6 dicembre 2011


In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.
In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.
Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati.
lupo_con_la_luna
In breve arrivarono fino all’argèntea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:
"Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?"
"Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami!" - rispose il lupo.
La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.
"Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto" - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.

Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio.
Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna.
Poi sparì tra il folto della vegetazione.
fataboschi

Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.

I lupi lo sanno…


e ululano festosi alla luna piena


Aponi e l'amore
26 novembre 2011
Narrazione dell'autrice


Non tanto tempo fa, in una riserva indiana ai bordi di una città moderna, viveva una ragazza di nome Aponi.

George Catlin_A-Choctaw-Woman

George Catlin _ A-Choctaw-Woman



La terra, in cui viveva e che amava, era formata prevalentemente da praterie abitate da molte varietà di animali, tutti in libertà.
Aponi passava le sue giornate sulla riva di un fiume dalle acque limpide e ricche di pesci che, saltellando, la osservavano mentre lei si pettinava specchiandosi nel fiume.
Le limpide acque del fiume zampillavano e gorgheggiavano per lei prima di dirigersi a valle dove le idrovore ed i canali della città le attendevano per soddisfare i loro sempre più impellenti bisogni.
Pareva che si contendessero le carezze della sua mano morbida e profumata.

George Catlin_A-Choctaw-Woman

George Catlin _ Portraits-of-Grizzly-Bear-and-Mouse.jpg



Aponi adorava osservare le piccole cose che facevano parte del mondo che la circondava, daini e castori, farfalle e colibrì, laboriose formiche e svolazzanti api.
La sua vita era semplice e in armonia con la natura di quel pezzetto di terra americana chiamata "Riserva Indiana".
Le avevano insegnato che quella terra era come quella dei suoi avi e per questo lei la amava come se la sua gente la avesse abitata da sempre.

Villaggio Sioux

George Catlin _ Sioux-Village

Era così soddisfatta di vivere in quel territorio che non aveva sentito la necessità di visitare altri luoghi, neanche quelli più vicini come la città di cui scorgevano le dita graffiare il cielo.
Ad Aponi piaceva la musica ed il bel canto ed ogni qualvolta si accingeva a fare qualcosa cantava con voce calda e suadente.

Villaggio Sioux

George Catlin _ Brick-Kilns



Un giorno dalle sue parti capitò un uomo che era sfuggito alla nube della città vicina per osservare la meravigliosa natura formata da colori nitidi e inconsueti per lui.
Incuriosito da quella giovane fanciulla che conviveva con gli animali come fosse una di loro e che si muoveva con assoluta padronanza su quel terreno per lui disastrato, la seguì spiandola.
Vedendo la grazia e la bellezza della ragazza rilevò la semplicità di tutto ciò che lei andava facendo con tanto piacere.
Lui non riusciva però a spiegarsi il perché ci fosse tutta quella felicità nel viso di quella fanciulla alla quale mancavano tutti gli agii ed i comforts di chi viveva in città.
Quanto straordinaria era questa facilità di essere felice! E per di più, felice senza avere praticamente nulla di cio che poteva piacere alle altre ragazze della sua età.

Cascate Havasu - Arizona

Cascate Havasu - Arizona



Ritornò più volte in quel luogo.
Ogni volta che gli impegni glielo permettevano, prendeva l'auto e usciva dalla città, assetato di quella felicità che poteva però solo osservare.
Un giorno decise di parlarle.
Si fece coraggio e si avvicinò a lei e... timidamente la saluto': "Ciao, giovane fanciulla, qual'è il tuo nome?"
Nell'udire quella voce, la fanciulla si girò e gli sorrise, mostrando con lo sguardo e la luminosità del viso, la sua gioia ed il suo candore: "Il mio nome è Aponi, nella tua lingua significa Farfalla".
Quel sorriso lo colpì al cuore e lo riempì di una gioia fino all'ora mai provata.
Fu un tal fulmine a ciel sereno per lui che era così impreparato a riceverlo che non riusci' piu' a proferir parola!
Aponi, accortasi del disagio di quell'uomo, gli si avvicinò e senza dire nulla lo prese per la mano e lo portò in riva al fiume e gli disse:
"E' da un pò di giorni che vieni e mi scruti. Cosa non capisci di me?"
"La tua felicità senza possedere nulla" rispose l'uomo "Il mio nome è Antonio, e vivo nella città. Posso farti compagnia e apprendere da te il segreto di tanta gioia?"
Lei allora gli indicò il fiume: "Vedi? Il fiume scorre nel suo letto e gli animali gli fanno da contorno; i fiori di campo sono bellissimi e profumano l'aria tutto intorno. Tutto qui è meraviglioso, tutto qui parla d'amore ed il cielo viene colorato dagli spruzzi della cascata con uno splendido arcobaleno. Come potrei non essere felice di appartenere a tutto questo? Quale altro luogo potrebbe mai darmi questa forte sensazione di far parte della Natura?"
L'uomo attratto dalla semplicità delle sagge parole pronunciate con tono suadente da quella fanciulla, le si avvicinò e accarezzandole il viso le disse:
"Tu sei bella Aponi, perché sai amare! Grazie per avermi insegnato l'importanza di amare e rispettare la natura."
...........

Cascate Havasu - Arizona

George Catlin _ Moose-at-Waterhole.jpg



Dicono gli Spiriti della prateria che lui, spinto da un moto irrefrenabile chiamato amore, prese le mani affusolate e profumate di Aponi e tenendole con delicatezza, la attirò a sé e la baciò.
Pare che lei non si ritrasse ma contraccambiò rapita da questa nuova emozione.
Dicono inoltre che i due amanti si allontanarono dal fiume mano nella mano sorridendosi circondati da una folta schiera di piccoli animali della prateria come se fossero personaggi di una dolce e bellissima fiaba.
Dove andarono, voi vi chiederete... Gli Spiriti al riguardo sono vaghi, ma se insistete, si lasceranno sfuggire che i due raggiunsero una terra dove i sogni e le speranze di una vita semplice e felice diventano realtà e dove non è ancora arrivato il grigiore della città e neanche la tristezza che l'uomo aveva conosciuto prima di incontrare lei.



Fatina Luce

Mi ha scritto l'amica Luce, regalandomi questa perla rarissima quanto bella: una sua fiaba, a suo tempo scritta per essere letta da Mariella, sua amica carissima, ai bimbi malati, ricoverati nell'ospedale ligure dove ella prestava servizio.
Adesso Mariella non c'è più e non può più leggere loro le fiabe di Luce.
Facciamolo noi! Leggiamo questa fiaba a chi pensiamo possa gioire ascoltandola.
La fiaba insegna solidarietà specie se viene letta con la voce di chi vuole realizzarla di fatto.
Io sono felice per la fortuna avuta di poterla leggerla, adesso, insieme a voi e partecipare così a ravvivare il ricordo di Mariella, del suo grande amore per la solidarietà verso il prossimo più bisognoso.
Grazie Mariella e ancora di più, grazie a te Luce

Follelfo



Questa favola la dedico a una carissima amica: Mariella.
Era Lei che raccontava le mie favole ai bimbi ammalati, lei era Fatina Titty.


"Ciao Fatina Titty ciao dolce tenera amica mia, ora sei un Angelo ma lo eri anche qui sulla terra . Non ti dimenticherò mai e l'affetto che provo per te mi accompagnerà in questo cammino di vita."

Luce.


Il Sole e la Luna
10 ottobre 2011


Tanto tempo fa, il Sole e Sirio erano due amici; Dio aveva dato al Sole il compito di illuminare il pianeta.
Sole aveva una sorella di nome Luna che girovagava nel firmamento in cerca d'amore, invece Sole illuminava il pianeta 24 ore su 24 ore, ovvero sempre, e offuscava la bellezza della sorella.
Già da un po' di tempo Sole notava che, come lui, anche le creature sulla terra erano stanche e affaticate ed allora decise di fare una riunione invitando anche il suo amico Sirio.
Sirio, nel vedere la Luna cosi' cresciuta, dai capelli blu notte, bellisima ma triste, se ne innamorò.
Anche lui era triste, sapeva che aveva qualcosa da dare ma non trovava nè il come nè il dove nè a chi.
Nel bel mezzo della riunione dove tutti discutevano, Luna lo guardò... era dolce e gentile, non era bello come suo fratello Sole ma... aveva modi da buona stella!
Durante la riunione Sole spiega il suo disagio nel non capire perché Luna e le creature della terra fossero cosi infelici e stanche e chiese a Sirio e alla sorella un parere.
Luna e Sirio allora si guardarono negli occhi e come per magia cominciarono entrambi a brillare!!!
Sirio, riprendendosi un pò, disse a Sole: "Vedi amico mio, le creature della terra lavorano sempre e quando è il momento di riposare sono inquiete e si nascondono gli occhi per la troppa luce.
Luna vedendo che Sole rimaneva pensieroso gli prese la mano: "Sono stanco" disse Sole, "avrei bisogno di riposarmi ogni 24 ore".
Lei allora, guardando suo fratello, gli disse: "guardami Sole, io sono luminosa come te e nelle 12 ore in cui tu riposi potrei dare io la luce alle creature".
"Ottima idea!" aggiunse Sirio sorridendo, "anche io posso illuminare con te la terra e il firmamento! Brillerò per 12 ore facendoti compagnia e con te Luna, la chiameremo Notte e con te Sole, lo chiameremo giorno. Io sono innamorato di te Luna e sola non ti lascio!"
"Ma non c'e migliore soluzione!" Replicò Sole, "daiii... proviamo!!"
Meraviglia!!! Le creature della terra erano felici, vedevano il Sole calare e la Luna, in compagnia di Sirio, illuminare la notte abbracciati fino a quando, finito il suo riposo, Sole riprendeva il suo posto nelle ore del giorno.
Vedendo tanto amore le creature della terra furono invase da tanta pace e serenità e capirono il significato dell'amore. Lo capirono cosi tanto che passarono la loro vita ad aiutarsi e sostenersi sempre. Capirono il significato della vera felicità.

Fatina Luce